Suggerimenti per il mentore
Il mentore è un Tiep Hien già stabile nella pratica che ha accolto la richiesta dell’aspirante di seguirlo e sostenerlo nel processo di formazione. Svolge questa funzione con gioia, consapevole che essa richiede tempo, energia e coinvolgimento personale e che allo stesso tempo offre una formidabile occasione per approfondire e rafforzare a propria volta la pratica. Considera un dono il privilegio di poter condividere lo stesso cammino con un’altra persona e di poterne testimoniare la fioritura e la trasformazione.
Così Thây descrive il ruolo del mentore (Insieme con gioia, p. 92):
“Il mentore si assume la responsabilità di seguire la persona guidata per quanto concerne la qualità della sua pratica e della sua vita spirituale, sulle quali dovrebbe sempre tenersi informato. Non deve necessariamente essere capace di dare guida e insegnamenti su ogni aspetto [della pratica].”
A questo proposito, l’atteggiamento richiesto al mentore è ben descritto nelle linee-guida del Sangha Tiep Hien di lingua tedesca:
“Per il mentore è di aiuto non porsi come “chi sa” ma, conservando uno sguardo fresco, lasciarsi toccare e trasformare dal Dharma insieme all’aspirante. Il lavoro spirituale o il lavoro con la mente si concretizza nella realtà quotidiana individuale. Il mentore dovrebbe aiutare l’aspirante a coltivare pace e felicità in se stesso, a coltivare la capacità di offrire felicità agli altri e a raggiungere una visione chiara su che cosa significhi entrare a far parte della Comunità dell’Interessere.”
La funzione di mentore fa parte dei compiti di un Tiep Hien e ogni membro della Comunità Nucleo con un poco di esperienza (almeno un paio di anni dopo l’ordinazione) si prepara per esserlo, nei primi tempi affiancandosi a una mentore più “anziana” ed esperta. Non è necessario aspettare di essere invitati a diventare mentori per prepararsi a offrire questo servizio alla Comunità!
In ogni caso, per un mentore è importante innanzitutto riflettere sulla propria pratica e sulla disponibilità ad avere contatti regolari con l’aspirante, da vero kalyanamitra, l’“amico spirituale” di cui parla la tradizione.
I suggerimenti che seguono sono oggetto di riflessione per tutti i mentori, anche attivi da tempo; tanto più mirano ad aiutare il mentore “principiante” a orientarsi.
È importante che la mentore possa affermare con fiducia:
- La mia pratica è stabile e regolare.
- Continuo a integrare i Quattordici Addestramenti alla Consapevolezza nella mia vita quotidiana e li recito come viene richiesto.
- Ho fiducia che la pratica mi aiuti a trasformare la mia sofferenza in gioia e felicità e a essere più compassionevole con me stessa e con gli altri. Questa fiducia mi sostiene nelle relazioni e mi aiuta a risolvere tutti i conflitti, per quanto piccoli.
- Pratico in armonia con il mio sangha locale e con la Comunità dell’Interessere e offro loro il mio impegno. Partecipo spesso con gioia a Giornate di Consapevolezza e contribuisco a offrirne, per nutrire e sostenere la mia pratica.
- Sono in grado di facilitare con agio le pratiche della tradizione di Plum Village e disposta a riprendere familiarità con quelle che non ricordo bene, per poter trasmettere questa conoscenza e familiarità all’aspirante.
- Aspiro a incarnare la pratica in tutti gli aspetti della mia vita.
- Dispongo del tempo e dell’energia necessari ad accompagnare e sostenere l’aspirante nel suo processo di formazione, concordando con lui(lei) la frequenza e la durata degli incontri (di persona, telefonici, telematici).
I mentori che accompagnano l’aspirante nel suo processo di formazione possono essere più di uno. Le loro diverse qualità personali e visioni del Dharma arricchiscono il processo di formazione, e l’aspirante può fare esperienza diretta delle modalità di interazione e armonizzazione adottate e coltivate tra i Tiep Hien.
Sarà la mentore interpellata dall’aspirante a proporle la possibilità di un secondo mentore e a concordarla con lei, eventualmente suggerendo anche con chi realizzarla. Il Consiglio per mentori e aspiranti potrà offrire al mentore i nomi dei Tiep Hien che si sono detti disponibili a essere mentore o co-mentore.
A chi sta considerando per la prima volta l’idea di offrire la propria disponibilità come mentore si consiglia di riflettere con l’aiuto di questo testo e poi, se sente di confermarla, di segnalarsi al Consiglio per mentori e aspiranti come potenziale mentore, specificando che non ha precedenti esperienze. Quando ce ne sarà l’occasione o la necessità il Consiglio lo contatterà, concordando l’affiancamento con un altro mentore più “anziano” ed esperto.
Come in ogni aspetto della pratica, l’esperienza diventa fertile patrimonio comune quando è condivisa e trasmessa in concreto: la mentore più “anziana” avrà modo di condividere la propria esperienza sul campo con il mentore più “giovane”, nel percorso di formazione dell’aspirante; su questo terreno il nuovo mentore avrà una base collaudata e una guida per costruire e sviluppare la propria esperienza personale e le proprie capacità specifiche.
Allo stesso modo, e per le stesse ragioni, anche chi ricevesse per la prima volta la richiesta di un’aspirante a farle da mentore e non avesse precedenti esperienze è invitato a verificare la propria disponibilità con l’aiuto di questo testo; se sentirà di poter rispondere positivamente lo segnalerà al Consiglio per mentori e aspiranti, il quale prenderà nota e lo aiuterà a concordare l’affiancamento con un altro mentore più “anziano” ed esperto.
Naturalmente la richiesta di un aspirante può essere anche declinata, con gentilezza, se chi la riceve non sente di poterla accogliere e onorare con agio in quel periodo della propria vita. Potrà accompagnare l’aspirante nelle riflessioni preliminari, eventualmente, e metterlo in contatto con il Consiglio per mentori e aspiranti.
È importante che i mentori adattino il programma di formazione con sensibilità, “su misura” per l’aspirante, facendolo partire dal punto in cui questi si trova e poi accompagnandolo in un processo di profonda trasformazione che comunque ne rispetti l’unicità e i talenti personali. Non c’è infatti un “modello standard” di Tiep Hien a cui aderire: ognuno realizza al meglio questa aspirazione secondo le proprie doti e potenzialità specifiche.
La mentore avrà cura di introdurre quanto più possibile l’aspirante nella vita della comunità monastica e laica, a Plum Village come in Italia, in modo che i suoi membri possano conoscerla meglio. L’aspirante a sua volta conoscerà la comunità, ne riceverà sostegno e potrà comprendere meglio che cosa vuol dire farne parte. Altri Tiep Hien verranno così coinvolti nel processo di formazione, a cui l’intera comunità è invitata a collaborare.
I mentori potranno sollecitare coloro che offrono un ritiro o una giornata di consapevolezza a coinvolgere l’aspirante nell’organizzazione e nella guida delle pratiche; insieme al proprio aspirante, parteciperanno a uno o due incontri all’anno possibilmente in presenza, e ad altri incontri online, con altre mentori e aspiranti e con altri Tiep Hien. Queste iniziative, promosse e organizzate dal Consiglio per mentori e aspiranti, oltre a nutrire tutti coloro che vi partecipano, permettono ai Tiep Hien di conoscere meglio gli aspiranti, di prendere atto della loro maturazione nel processo di formazione e di poter offrire sostegno in eventuali difficoltà.
I mentori sono invitati a suggerire al Consiglio i temi che ritengono utile approfondire con gli insegnanti.
In ogni momento, aspirante e mentori insieme potranno chiedere sostegno ad altri Tiep Hien, al Consiglio per mentori e aspiranti, agli insegnanti di Dharma, ai membri monastici della nostra tradizione.
Il processo di formazione può essere sostenuto e arricchito da incontri periodici o occasionali con un(a) insegnante di Dharma, non solo in caso di difficoltà da risolvere ma anche semplicemente per godere il frutto di visioni diverse, più esperte in un ambito specifico o più radicate nell’esperienza di vita, e per nutrirsi a vicenda dello slancio che regala ogni aspirazione nuova o rinnovata.
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